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MONIA CARAMMA E LA SUA “BONTÀ SANA”

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Storie di Pasta

In ogni crisi si nasconde un’opportunità: questo sosteneva, in estrema sintesi e certamente non senza una certa dose di approssimazione, da parte nostra, Albert Einstein. E questo è esattamente quello che ha esortato la protagonista di questa storia ad emanciparsi da quello che, apparentemente, sembrava “solo” un problema di difficile risoluzione. 

Ma Monia Caramma è, invero, in buona compagnia. Prima di lei, benché su un altro ambito dello scibile e ad altre latitudini, ci viene in mente Jacques Beaufort che, ad Ambonnay, coi suoi personalissimi, prismatici Champagne dette vita, complice la sua, di crisi, a un nuovo genere nella sua categoria. 

Tornando, però, alle nostre latitudini, la nostra storia comincia quando, vent’anni fa, Monia Caramma viene costretta ad eliminare dalla sua dieta tutti i cibi di provenienza industriale e, dunque, a intraprendere un percorso di conoscenza e di approfondimento sulla materia prima, in particolare sulle sementi, di cui comincia a studiare provenienza, metodo di riproduzione e filiera, identificando nella manipolazione genetica operata dall’uomo sui grani antichi un primo passo verso la risoluzione.

Peraltro, l’utilizzo della varietà Macaronicus permetteva lei di trasformare quello che, fino a quel momento, era stato un problema individuale in una risorsa collettiva alimentando un’economia etica e sostenibile, in maniera pragmaticamente virtuosa perché orientata a creare veri benefici per tutti gli agenti della filiera. Così nasce Bontasana, un progetto in continua evoluzione che, eleggendo il mais bianco e il sorgo quali materie prime basilari, vanta alcune specificità quali l’assenza di glutine, la prodigalità in termini fibre e, per contro, il contenuto indice glicemico in un contesto di invidiabile, comprovata tenuta di cottura. 

Decisamente da provare, anche per gli scettici, nelle 4 versioni oggi presenti sul mercato: mais bianco e sorgo (da grani spontanei, non irrigui né OGM); solo sorgo, ricco di fosforo e ferro; o nelle versioni arricchite di superfood come quella, in foto, con la curcuma e il pepe Sarawak (un’antinfiammatoria, antiossidante e immunostimolante e il suo attivatore) o la spirulina (un’alga di acqua dolce ricca di proprietà benefiche).

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