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24°- La pasta delle feste di PG

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Dopo aver passato in rassegna tutte le ricette tipiche delle festività natalizie e aver così percorso lo Stivale da nord a sud, ci mettiamo la faccia e vi raccontiamo quali sono i piatti che non mancheranno sulle nostre tavole il giorno di Natale.

Alberto Cauzzi
Il mio piatto di Natale è l’agnolotto piemontese. Mi ricorda il calore e l’atmosfera delle feste. Mamma e nonna, originarie dell’Alto Piemonte, ne preparavano moltissime dozzine durante la Vigilia, ed io sin da piccolo furtivamente li rubavo dal tavolo ancora crudi e ne facevo una grandiosa scorpacciata, per poi assaporarli in brodo di cappone o al sugo, la mia ‘madeleine’ di Proust!”

Andrea Grignaffini
“Il brodo corroborante, questa volta caldo perché a Natale il cuore vale più della tecnica. Brodo prezioso con gli occhi di grasso del cappone, poi il manzo, le ossa, le verdure e i chiodi di garofano infilzati nelle cipolle. A galleggiare nella pozione gli anolini della tradizione, quelli che mi accompagnano da sempre: solo il sugo dello stracotto che esausto finisce eliminato dopo aver donato i suoi succhi al resto della farcia in cui il Parmigiano bilancia il tutto. Natale padano, pacioso e fumante.”

Orazio Vagnozzi
“Per me non c’è Natale senza il profumo della pasta al forno, o meglio delle lasagne verdi al forno. Il ragù alla bolognese e la besciamella si preparano il 24. La mattina di Natale si “tira” la pasta. E poi è Natale per davvero.”   

Davide Bertellini
Il mio piatto di pasta delle feste è il bevr’in vin tipico del mantovano, terra di origine di mio padre e dei miei nonni paterni. Un vero piatto della tradizione ancora oggi servito in scodella, dove i cappelletti in brodo vengono “allungati” con del vino rosso.”

Luca Turner
“Un passaggio al bancone delle carni per scegliere le porzioni pregiate da tagliare al coltello prima ed unire poi per creare ad arte e con amore il ripieno del tortellino, rigorosamente forgiato a mano da dita esperte che quel lavoro lo hanno svolto sin dalla tenera età. Il brodo di cappone cuoce il tortellino e riscalda il cuore: i profumi si spandono e annunciano il pranzo del Natale. Riti e gestualità che si ripetono, eco di una tradizione che inaugura le feste.”

Alessandro Pellegri
“Due sono le paste che, da sempre, mi portano alla mente le festività: non c’è pranzo del 25 senza le lasagne, rigorosamente differenti di anno in anno a seconda della cucina che le ha preparate, così come non c’è cena del 25 senza i defaticanti – per modo di dire – tortellini in brodo, con lo spesso brodo di cappone che da solo vuole dire Natale.”

Leila Salimbeni
“Le tagliatelle dolci con le noci e la cannella delle mie nonne, Iride e Agnese. Che non mi sono mai piaciute ma che, tuttora, se non ne mangio almeno una forchettata non è la Vigilia di Natale.” 

Erika Mantovan
Spätzle al burro
 
Fatti a mano, con farina e spinaci, il loro essere irregolari li rende divertenti prima ancora che golosi. Rigorosamente al burro, meglio se d’alpeggio, per lasciarsi invadere dalla composizione granulomerica, e che magicamente si sfalda. Uno dei più miei più bei ricordi, dall’infanzia, della Vigilia di Natale Altoatesina, e come ogni anno rivissuto. 

Adriana Blanc
“Se penso al pranzo di Natale, il piatto è uno solo: gli agnolotti ai tre arrosti, con burro e salvia. Un richiamo alle origini piemontesi della mia famiglia; il ricordo di nonna Flora che, da monferrina “certificata e garantita”, iniziava a confezionarli con settimane di anticipo per riempire i congelatori di tutto il parentame. Ogni volta che li mangio è subito festa.”

Irene Pinardi
“Natale per me è il ricordo di un piatto che la nonna Ermanna preparava per noi bambine: la minestra nel sacco. Il composto di pane, Parmigiano Reggiano e uova, profumato dall’abbondante noce moscata e dalla scorza del limone, veniva inserito in un candido sacchetto di stoffa, cucito a puntino, per poter cuocere nel saporito brodo di cappone per alcune ore. Ed ecco la magia: una volta sformato si tagliava a cubetti e lo si serviva sempre nel suo degno compagno, il brodo bollente”.

Un augurio a tutti voi per un sereno Natale e un – incrociamo le dita – felice anno nuovo!

Il Team di Passione Gourmet

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