Tipico della tradizione culinaria siciliana è il timballo, ovvero un pasticcio di pasta o riso cotto al forno in maniera tale da essere servito sformato. Non solo in Sicilia, il timballo è anche preparato in Abruzzo in una versione che differisce da quella siciliana in quanto, grazie ai suoi strati di crespelle, è più simile ad una lasagna. Il timballo di capellini è uno dei piatti più diffusi della cucina regionale siciliana e si caratterizza per la sua morbidezza e la piacevole dolcezza data dai formaggi.
Origini
Le prime attestazioni di una preparazione simile si hanno nel XVIII secolo, quando nacque nelle cucine dell’aristocrazia a opera dei monsù, cuochi delle cucine baronali siciliane descritti già da Tommasi di Lampedusa che, nel “Gattopardo”, racconta della presenza di cuochi di origine francese presso le nobili famiglie siciliane. L’ingrediente fondamentale del timballo di capellini è, non a caso, il burro. Si tratta di un alimento che, fino alla fine dell’Ottocento, è stato identificato come simbolo dell’aristocrazia palermitana.
Cucina
Oggi il timballo di capellini è il primo piatto della tradizione dei giorni di festa, come Pasqua e Natale. Non esiste una ricetta precisa: in base alla zona ognuno guarnisce il timballo a proprio gusto e tradizione. Esiste una sola costante: abbondare col burro.
*Ingredienti per 4 persone:
Per la pasta:
300 g di semola di grano duro
3 uova
Sale q.b
Per la besciamella:
100 g di farina
100 g di burro
1 l di latte intero
Noce moscata q.b
Sale q.b
Per il condimento:
1 kg di capellini
400 g di formaggi misti dolci (fontina, provola, mozzarella…)
300 g di piselli
200 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
200 g di salame tipo Napoli
200 g di burro
70 g di pangrattato
1 cipolla media
Noce moscata q.b
Olio extra vergine di oliva q.b
Sale, pepe q.b