Benché sia caratteristico di tutti i formati, per le ruote è lecito parlare ancor più propriamente di design. Si tratta di un prodotto dalla forma circolare a raggi, ispirato alla ruota del carro. Il cerchio, i raggi e il bordo dentellato formano un’alternanza di pieni e di vuoti che permette di trattenere perfettamente ogni condimento, esaltandone il sapore. Gli elementi che compongono le ruote hanno 3 spessori differenti che conferiscono alla masticazione una particolare sensazione, appagante proprio per la sua irregolarità.
Origini
A partite dagli inizi del Novecento molti formati di pasta si ispirarono al mondo della meccanica e dell’industria automobilistica, come i radiatori o le lancette. Anche le ruote nascono da questo contesto culturale e ne fanno proprio il concetto. Nel sud Italia troviamo le ruote pazze, così chiamate nella tradizione salentina perché non perfettamente circolari. Le ruote, dopo la cottura non si schiacciano ma restano ben tese, consentendo al condimento di penetrare liberamente al loro interno. Questo formato di pasta è stato premiato al Fancy Food di New York e citato nel film “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek. Chiamate anche rotelle, ruote di carro o margherite, ne esiste un formato più ridotto, adatto ai bambini.
Cucina
Le ruote possono essere accompagnate tanto da un buon sugo di pomodoro quanto come compendio di minestroni e zuppe di verdure. Si tratta comunque di un formato interessante, grazie alla divertente consistenza che si mantiene anche dopo la cottura e che rende possibile fruirle, e apprezzarle, anche in estate, in vivaci insalate di pasta fredda a base di pomdoro, mozzarella e olive oppure in varianti più elaborate con salmone affumicato, succo di limone e abbondante basilico fresco.