Con questa particolare locuzione si indicano dei ravioli particolarmente grandi nelle dimensioni, con un ripieno a base di pesce bianco.
Origini
Originari della città di Genova il nome deriva dall’arabo zembil a indicare i canestri di foglie di palma attorcigliate per il trasporto del pesce. “Arzillo“, invece, allude all’odore pungente del fondale marino, nonché al particolare movimento del pesce appena pescato dentro alle reti. La ricetta odierna prevede che il ripieno venga preparato con pesce bianco, sia esso branzino o dentice mentre in origine, invece, con questo nome si alludeva a un ripieno molto più ricco in cui facevano la loro comparsa ingredienti vari e sempre pesce azzurro, pinoli e funghi secchi.
Cucina
Gli zembi d’arzillo ai frutti di mare sono diffusissimi nelle località marittime, con un ragù a base di cozze, vongole e gamberi. Possono essere gustati anche in abbinamento a un sugo di pomodoro fresco o semplicemente in bianco, per assaporare meglio il sapore delicato del ripieno, per cui si consiglia di abbinarli anche a un buon brodo caldo, soprattutto durante la stagione invernale, o a una vellutata di crostacei. In alcune zone si consumano conditi con il pesto rosso, una variante siciliana del pesto alla genovese a base di mandorle, basilico e pomodori secchi ma non è infrequente che siano protagonisti anche delle ricette più contemporanee, spesso in abbinamento ad agrumi, spezie o contaminazioni dalla cucina orientale, come quella col dashi.