I bucatini sono un tipo di pasta lunga simile a dei grossi spaghetti ma forati internamente.
Origini
Anche se tipici della città di Roma le loro origini si collocano in Sicilia. Si tratta, a ben vedere, di un formato di pasta che nasce sostanzialmente da una necessità: ridurre i tempi di cottura. Per i pastai medievali, sprovvisti di un sistema di essiccazione efficiente, la cottura della pasta poteva richiedere tempi molto lunghi, addirittura ore, con risultati non sempre soddisfacenti. Così nacque l’idea di arrotolare la pasta attorno ad un bastoncino, in modo da renderla cava e sottile per favorirne la perfetta cottura. Fecero la loro prima comparsa attorno alla metà del Quattrocento quando, nel “Libro de Arte Coquinaria”, il Maestro Martino de’ Rossi parla dei “maccaroni siciliani” descrivendo, di fatto, il procedimento per la creazione degli odierni bucatini. Nel corso degli anni i bucatini si diffusero in tutto il Regno di Napoli dove conquistarono un altro maestro, il compositore Gioacchino Rossini, gourmet e cuoco appassionato che, narra la leggenda, da un orafo parigino si fece costruire una siringa in argento per farcire i bucatini con fegato d’oca prima di bollirli in brodo di cappone.
Cucina
Nonostante le origini meridionali la ricetta che ha reso questa tipologia di pasta famosa in tutto il mondo è la romana bucatini all’amatriciana. L’amore tra questo formato e il suo sugo è, difatti, reciproco: il condimento valorizza la capacità del bucatino di trattenerlo e, insieme, diffonderne al palato il gusto. Ma il bucatino è molto versatile, al punto che non disdegna nemmeno sughi a base di pesce, benché gustosi come quello al ragù di polpo.