Loading

Junk & Food Porn: l’era del voyeurismo gastronomico

HomeBlogNewsJunk & Food Porn: l&#8217...

Il mangiare come atto culturale

“[…]Forte è l’egemonia culturale che riguarda il cibo e l’alimentazione.” 

Nel libro Cibo è potere di Giovanni Ballarini, viene spesso affrontato il tema su come il mangiare non sia solo un atto fine a sé stesso, ma soprattutto uno specchio che riflette le varie sfumature di una società in continuo sviluppo.  

Ça va sans dire, nell’ultimo secolo si sono ramificate diverse tendenze alimentari nate per soddisfare l’esigenza di avere pasti veloci, piacioni e a basso costo; tra queste, spiccano il Junk Food e il Food Porn. Anche se entrambi hanno un legame con il cibo, rappresentano due approcci molto diversi a quest’ultimo e con un forte impatto sul pensiero comune riguardo alla qualità dell’alimento. 

Ma prima di considerare l’effettivo impatto sociale di quest’ultimi, è importante analizzarli singolarmente per poter capire le differenti nuance che li caratterizzano.

Junk Food: un nomen omen 

Figlio del boom economico avvenuto negli anni ‘50, il Junk Food risulta essere l’incipit alimentare di obesità, diabete e malattie cardiache nel mondo occidentale. Un alto consumo può compromettere seriamente la salute a lungo termine, portando problemi fisici e metabolici. 

A rientrare in questa branca tout court sono quei cibi altamente processati, ricchi di grassi saturi, zuccheri raffinati e sale. Ma le caratteristiche più emblematiche sono la bassa densità nutritiva e l’alto contenuto calorico. Elemento più che rappresentativo sono i noodle istantanei: additati da molti nutrizionisti per il loro alto contenuto di sale e additivi artificiali. 

Malgrado gli effetti negativi sulla salute dei junk Food, la loro economicità e sapore accattivante li rendono una scelta allettante per molti, specialmente in un’epoca in cui il tempo e le risorse sono limitati per necessità o per mancanze.

Food Porn: L’Arte della Seduzione Gastronomica 

Discorso un po’ diverso è quello legato al Food Porn: ossia l’atto in sé di fotografare e filmare cibi resi visivamente appetibili. Una pratica nata nel marketing pubblicitario ma che ha vissuto un climax di popolarità grazie all’avvento dei social: dove colate laviche di formaggio fumante e matrioske di mozzarelle alimentano il desiderio e la salivazione dello spettatore. Una vera e propria ode all’abbondanza visiva. 

Immagini di cibo “lipidinoso” intasano e invadono i feed delle varie piattaforme, stimolando desideri e fantasie culinarie. Esempio cardine tutto italiano è l’ampliata notorietà della carbonara, dovuta a video ricette con porzioni decisamente gargantuesche.  

Per via di un’eccessiva spettacolarità, il Food Porn può essere matrice di effetti negativi sulla percezione del cibo e sulle abitudini alimentari. Le immagini e i filmati, a volte attui a pubblicizzare offerte economicamente convenienti, possono incoraggiare comportamenti poco salutari, spingendo le persone a desiderare prodotti ricchi di calorie e poco nutrienti. 

Sei ciò che mangi 

Nonostante le due tendenze abbiano origini ben distinte, il confine che le separa è sempre più labile. In una società dove l’apparire risulta una prassi ben radicata, assieme ad uno smisurato consumo ipercalorico, non è da escludere una possibile realtà in cui questi due fenomeni diventino completamente sinonimi l’uno dell’altro. 

La diffusione di tali mode sta portando ripercussioni che vertono a una depersonalizzazione gastronomica; dove l’accessibilità di una facile abbondanza porta a svalutare il cibo quanto la sua rilevanza culturale. Ed ecco che un piatto della tradizione diventa solo mero oggetto di business, vendendo quantità incongruenti con il prezzo. 

Questo modus operandi, oltre che a creare immagini di torreggianti hamburger, altera e minimizza l’idea comune del mangiare bene come una pratica fine a sé stessa, portando il consumatore a valorizzare un prodotto solo da un punto di vista prettamente economico e quantitativo

Proprio per questi motivi è fondamentale sviluppare una maggiore consapevolezza di ciò che si mangia, a sostegno di una dieta equilibrata e ben bilanciata. Il Junk Food e il Food Porn possono sì offrire momenti di piacere e gratificazione, ma è importante consumarli con moderazione e attento spirito critico. 

Con una mentalità sana nei confronti del cibo, è possibile godere dei piaceri della tavola senza compromettere la propria salute. In un’epoca in cui il pluralismo alimentare è più vivido che mai, bisogna essere coscienziosi delle nostre scelte. Citando il filosofo Feuerbach, noi esseri umani, in fondo, “siamo ciò che mangiamo”. 

©Riproduzione Riservata

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram
Condividi su email
Email

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi marcati con * sono obbligatori.

Shopping Basket
error: Il contenuto è protetto