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PIEMONTE: GLI AGNOLOTTI DEL PLIN

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Tipici della zona del Monferrato e delle Langhe, dove sono riconosciuti come PAT, gli agnolotti del plin sono una variante dei tradizionali agnolotti, dai quali si differenziano per la caratteristica chiusura a pizzicotto, plin in dialetto piemontese. Tradizione vuole che vengano serviti al tovagliolo per esaltare appieno il ripieno a base di carne brasata, ma ben si prestano anche al condimento con burro e salvia o sugo d’arrosto.

DOVE TROVARLI

Osteria del Vignaiolo
Frazione Santa Maria 12, La Morra (CN) – +39.0173.50335
http://www.osteriadelvignaiolo.it

Un indirizzo affidabile per chi si trovasse a transitare dalle parti di La Morra all’ora del pranzo o della cena è sicuramente l’Osteria del Vignaiolo. Situata nella frazione di Santa Maria, da ormai tredici anni propone una rassicurante cucina di territorio in un ambiente rustico con possibilità, nella bella stagione, di desinare nell’adiacente dehors, e nel caso non aveste voglia di rimettervi subito in viaggio c’è anche la possibilità di soggiornare in una delle cinque stanze dell’osteria. La cucina è di stampo prettamente tradizionale e quindi largo spazio a tutti i grandi classici di Langa: il vitello tonnato, la carne cruda battuta al coltello, gli agnolotti del plin, i taglierini al ragù di salsiccia e gli gnocchi al Castelmagno o al Raschera. Un indirizzo sicuramente da segnare sul vostro personale taccuino se desiderate provare una cucina semplice, ma ben fatta, al giusto prezzo.

L’Argaj
Via Alba Monforte 114, Castiglione Falletto (CN) – +39.0173.62.882
http://www.argajristorante.it

Scelta terminologica importante per questo ristorante che, nel cuore delle Langhe, in dialetto piemontese promette l’argaj, ovvero la soddisfazione al termine di un buon pasto. Sicuramente a un primo impatto l’appagamento lo ricevono dapprima gli occhi: un locale con vista sulle colline de La Morra, fulcro langarolo, su cui si affacciano le imponenti vetrate della sala. Capitando nel periodo del tartufo, non si può prescindere dall’ordinare qualche piatto arricchito dall’oro bianco della zona: semplici e ben fatti i tajarin ma ben più goduriosi i ravioli del Plin con fonduta. Ebbene, alzandoci da questa tavola non si può che constatare come le iniziali promesse siano state, in definitiva, completamente e piacevolmente mantenute.

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